Tra le letture più belle e sentite che ho portato a termine in questo “nebbioso” 2013, un posto di rilievo lo ricopre “Il dubbio di Dio” scritto da Giovanni Ibba; un “doppio racconto secco e sferzante” come una frustata.

Il libro di Ibba non poteva e non mi ha infatti deluso stante questo aspetto. I racconti apparentemente scritti con un linguaggio scarno e privo di fronzoli, entrano direttamente nella psiche e nel cuore dei due protagonisti i quali vivono due storie di turbamento interiore, sballottolati da dubbi atroci nell’accorgersi di essere messaggeri e significanti di un messaggio altro che li attraversa sconvolgendone per sempre le loro vite.
L’invito di Ibba -attraverso i protagonisti dei due racconti a lasciarsi attraversare- a far fluire attraverso di se la maestosità di un progetto più grande, il perdere la propria vita così da conquistarla pienamente di evangelica memoria, l’abbandono al dubbio -che diventerà qualcosa di ancora indefinito ma proprio per questo appagante- assume attraverso queste due storie, un aspetto suggestivo e foriero di immaginazione, perchè in un certo senso fa percepire una liberazione.
Mai come in questo caso, il dubbio e Dio, la ricerca e l’assoluto, il significante e il significato sono andati a braccetto in meno di 100 pagine.
Grande Pedro, anche io ho letto il libro e condivido in pieno la tua recensione. Aggiungo anche l'interessante commento di Ibba alla domanda sul dubbio: “Il dubbio di Dio non è il dubbio su Dio ma è il dubbio che anche Dio può provare: il Suo dubbio è come rendere felice l'uomo che Egli stesso ha creato…”
"Mi piace""Mi piace"
Caro Bob
avevo pensato anche io a questa chiave di lettura, senza essere riuscito a tramutarla in parola.
Il senso del dubbio che sicuramente si riflette sia dall'una che dall'altra parte.. il Divino verso l'uomo, l'uomo verso il Divino.
Ci sarebbe molto da poter discutere su questo bellissimo aspetto.
Personalmemte un grazie all'autore per aver fatto sorgere in me tanti dubbi e tanta riflessione.
"Mi piace""Mi piace"