Qualche giorno fa ho scritto di getto, su scia emotiva, un post sulle mie esperienze con la sanita’ italiana (del Nord). Non era un post lusinghiero, anzi. L’ho rimosso solo per rispetto a chi in questo momento sta massacrandosi di lavoro per far rientrare un’emergenza . Ho lavorato in fabbrica per alcuni anni. Non voglio fare un parallelismo fabbrica/ospedali, ma non credo che a livello pratico ed emotivo ci siano molte differenze. Quando c’e’ una emergenza, poche chiacchiere, pancia a terra e tutti a lavorare, senza badare ad altro, rinunciando a molto della propria vita privata e non solo. Il post e’ solo in sospeso lo ripubblichero’ quando sara’ il momento.

Veniamo all’ora.

Ho iniziato a sentire parlare di questo virus, su tutti i telegiornali italiani con insistenza da meta’ gennaio o giu’ di li’. Con insistenza e reiterazione. In parallelo, avendo moglie spagnola e vivendo in Belgio, seguivo (e seguo) i media spagnoli e francofoni. Lo spazio dato al tema, quando questo era ancora limitato alla sola Cina, era di circa il 50/60% inferiore rispetto all’Italia.

Non solo i media, ma alcuni politici, sappiamo bene quali, hanno cominciato ad usare l’argomento a fini propagandistici gia’ da allora.

Sono passate alcune settimane, ed esattamente venerdi pomeriggio della settimana scorsa e’ cominciata a divampare nei media italiani (tutti, tutti, tutti!) una sorta di amplificazione di cassa, sui casi di positivita’ a questo virus. Aggiornamenti orari su numero di positivi al test di verifica, con ovviamente numero di casi di (ahime’) persone decedute. In due giorni, il Presidente del Consiglio ha cominciato ad aggirarsi con maglione e mocassini, tra prefetture della aree maggiormente colpite, dando come giustamente si deve direttive (immagino condivise dal governo nel suo insieme), ma cominciando a distribuire colpe ad altre istituzioni, e intimando la rimozione di qualche competenza/potere. Nell’abbigliamento e nello stile, credo si sia sentito per qualche giorno la reincarnazione di Marchionne. Nella sostanza i risultati sono stati tutt’altro che affini a quanto ottenuto dal manager italocanadese nel suo settore di competenza.

L’italia, quasi tutta, ma con maggiore potenza la parte piu’ colpita dalla propagazione del virus, ha cominciato ad entrare nel panico. Si e’ bloccata in parte, o credo in maniera molto diffusa, la parte piu’ ricca del paese. Cio’ nonostante, il presidente della regione piu’ ricca d’Europa che e’ quella che (stando ai numeri attuali) e’ maggiormente colpita, si e’ fatto un’autointervista in cui si e’ fatto riprendere mentre indossa una maschera di protezione personale. Diffusione del video nel mondo dei media: mondiale. Qualche giorno prima, banalizzando ,aveva asserito che il virus e’ una banale influenza?! Nel frattempo, nel mondo, si e’ creato effetto panico verso gli italiani. Chissa’ come mai! Specie noi che viviamo all’estero cominciamo ad essere visti come gli untori del mondo. Nostri connazionali vengono bloccati in aeroporti e porti, come avessimo addosso la peste o il colera, o una malattia infettiva del XVII secolo.

Ieri i media (insieme alle istituzioni, o su ordine di esse) cominciano a mettere in secondo piano le notizie su questa diffusione, adducendo un vago allineamento alla linea mediatica ed istituzionale di altri paesi europei?! Di punto in bianco, nei media, trovi come prima notizia il calcio (e ci mancherebbe), la possibilita’ che Matteo al quadrato voglia fare un governo istituzionale, archiviando l’attuale.

In tutto questo delirio, quello che constato da visore estero, e’ che in Italia c’e’ qualcosa che non va. Creiamo un allarmismo generale che si riflette nel mondo ma che ci si ritorce contro, non solo a livello economico. secondo me c’e’ un semplice e banale quesito che bisogna porsi prima di arrivare al di la’ del discorso sulle tenuta della domocrazia, o sullo stress test a cui la nostra democrazia e’ stata sottoposta, come molti analisti hanno avuto modo di descrivere.

mi chiedo infatti una cosa molto piu’ prosaica e banale. Perche’ oggi, una persona di buoni valori, competenza, capacita’ manageriale, lunghe vedute, dovrebbe dedicarsi alla politica in Italia, quindi essere nelle istituzioni e rendere un servizio alla comunita’?

L’Italia e’ un paese che e’ stato fortemente distrutto a livello culturale ed etico, da tanti fattori che non sto qui ad elencare. Ma sono altrettanto sicuro, che una piccolissima ed esigua minoranza di persone capaci (toh mille o duemila su sessanta milioni) con le caratteristiche che elencavo sopra, ci sia. Pero’ allo stesso tempo credo si (auto)selezioni, nel senso che si autoescluda dall’entrare nell’agone politico. Certo e’ un discorso forte, ed un po’ egoistico. Ma veramente qualcuno crede che non ci siano capaci, con le caratteristiche di cui sopra, in numero di 1000 o poco piu’ su 60 milioni, che possano guidare questo paese a livello politico? Non come tecnici ribadisco, ma come politici, cioe’ per usare purtroppo un anglicismo: dei policymaker? Io credo di no. Anzi. Io credo ci siano e si tengano bene alla larga da questo delirio. Non credo che l’Italia del ’46 avesse milioni di scienziati o di letterati (certo vi erano scienziati e letterati, cosi come vi erano ottimi esperti, tecnici, e persone di buona volonta’).. ma non credo fossero nell’ordine di qualche milionata. Eppure quell’italia, con tutti i suoi limiti, espresse un’elite politica capace di portarla fuori del pantano di guerra e dittatura. Certo c’erano la voglia e la necessita’ di riscatto e di ricostruzione da parte di tutti, o quantomeno della stragrande maggioranza.. ma il popolo era povero, analfabeta o semianalfabeta, ma cio’ nonostante, espresse dei policymaker (ina maniera trasversalmente ai partiti di provenienza) che ebbero una visione di 20-25 anni di progresso e benessere. Credete veramente che oggi non ci sia una persona della levatura di De Gasperi (e’ un nome su tutti)? Secondo me c’e ma non e’ in politica. Sicuramente e’ in qualche azienda privata, o lavora come libero professionista, o fa altro, e si guarda bene dal finire triturato in un meccansimo totalmente fuori controllo quale quello visto in questa settimana.Un meccanismo che e’ stato solo amplificato dal virus, in realta’ sempre in funzione.